L’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha mandato in gara i lavori di completamento del molo foraneo di sopraflutto – secondo stralcio di completamento rifiorimento della mantellata della diga foranea – primo lotto funzionale – al Porto di Termini Imerese.
L’importo complessivo è pari esattamente a 18.371.744,25 euro, di cui 512.328,30 di costi per la manodopera.
La data di scadenza per la presentazione delle offerte é fissata al 30 giugno 2020
Ma cosa prevede il progetto definitivo?
Il molo di sopraflutto (dalla prog. 0,00 alla prog 1.205,00 m) presenta oggi una mantellata in massi cubici con diversi elementi dislocati e frequenti spazi vuoti con conseguente aumento dell’esposizione del sottostrato all’azione diretta del moto ondoso e quindi della possibilità di dissesto catastrofico dell’intera opera. L’intervento che viene proposto intende ripristinare la sezione dell’opera foranea ai livelli prestazionali consoni per l’opera.
Si confrontino i rilievi condotti per le parti sommerse ed emerse per ottenere una immediata evidenza della necessità dell’intervento.
Il progetto prevede la ricostituzione dell’integrità della sagoma di sezione dell’opera (in attinenza a quella del “Progetto esecutivo generale di prolungamento della diga foranea e completamento della banchina S.Veniero”, prof. Ing. G. Mallandrino, 1985) ai fini di un deciso miglioramento delle performance idrauliche e statiche della struttura. Naturalmente non si è trascurato di riverificare l’efficacia della sezione a suo tempo progettata rispetto le condizioni meteomarine di progetto oggi stimate con informazioni e metodi aggiornati.
Come è dimostrato nella specifica sezione della relazione di calcolo, il ripristino della mantellata con massi cubici in calcestruzzo non armato permette di resistere all’azione delle maggiori ondazioni con una riduzione notevole dell’overtopping.
La sezione costruttiva della mantellata, scelta per analogia con la scogliera preesistente, prevede la realizzazione di un piede composto da tre massi cubici da 40 t su uno strato di pietrame, quest’ultimo previsto al fine del necessario miglioramento meccanico dell’appoggio in considerazione della qualità dei terreni interessati (cfr. OP.05.02 e OP.06.02).
Per rendere remote le possibilità di scalzamento che hanno interessato fin qui l’opera, in considerazione del fatto che la diga foranea risulta sub parallela all’andamento delle batimetriche naturali del sito, si è scelto di collocare il piede, dalla prog. 0,00 m alla prog. 911,30 m, ad una profondità fissa, pari ad una quota di fondale verosimilmente non modificabile dalle eventuali fluttuazioni future del regime sedimentario.
In questo modo è stata definita una sezione di progetto uniforme e facilmente misurabile, sia in fase costruttiva che nei successivi monitoraggi. La particolare cura costruttiva del piede garantisce un punto fermo contro eventuali scivolamenti.
Il piede verrà infatti realizzato tramite una bonifica meccanica puntuale della qualità del terreno fondale a mezzo di pietrame, dopo aver delocalizzato la modesta quantità di sedimento preesistente in situ su batimetrie leggermente più profonde al fine di garantire una migliore protezione del piede stesso. Ciò è reso possibile dalle buone risultanze delle analisi di caratterizzazione compiute sui sedimenti.
È stata inoltre prevista una risagomatura del massiccio e del muro paraonde, che ad oggi si presentano con una sagoma non omogenea. Al fine di garantire una quota costante lungo tutto lo sviluppo del sopraflutto, il massiccio si regolarizzerà a +3,50m per la parte carrabile e a +9,00 m sul l.m.m. per la parte del coronamento. Quest’ultima quota è quella verificata durante le analisi di funzionalità dell’opera in caso di overtopping (cfr. la relazione di calcolo).
Per maggiori informazioni sulla procedura in oggetto si invita ad accedere al seguente link